Apertura e chiusura P. iva Milano cosa c’è da sapere e come si fa!
Apertura e chiusura P. iva Milano, in molti casi queste due operazioni rappresentano l’inizio e la fine di un progetto, più poeticamente diremmo di un sogno.
L’apertura della partita IVA è l’inizio di una nuova avventura, un sogno che si concretizza quello di avviare una propria attività.
Negli ultimi anni queste due operazioni si sono avvicendate con una certa velocità per molte attività che come hanno aperto i battenti, li hanno anche chiusi.
Vediamo quindi come avviene l’Apertura e chiusura P. iva Milano
Aprire una partita iva significa dotarsi di un codice identificativo che consente al libero professionista o all’azienda di ottenere una posizione rispetto all’ufficio delle entrate per la contribuzione fiscale e all’INPS per la contribuzione previdenziale.
Com’è composto, si tratta di 11 numeri di cui i primi sette individuano la persona fisica o l’azienda, tre sono legati all’agenzia delle entrate e l’ultimo è un numero di controllo.
La partita iva quindi serve alla ditta o al professionista per pagare e ricevere fatture ma anche per versare i tributi e pagare le tasse.
Per maggiori info compila il form che trovi a fine articolo! ↓
Come si apre la partita IVA?
L’apertura di una partita iva è un’operazione semplice si può fare in prima persona o delegare ad un commercialista per esempio.
Per aprire la pratica basta andare all’Agenzia delle entrate con un documento valido e il codice fiscale ma prima bisogna conoscere il codice ATECO della propria attività.
Il Codice ATECO identifica la vostra attività economica, ogni attività ne ha uno o uno assoggettabile, che potete individuare nel seguente elenco.
Oltre a questo dobbiamo stabilire ancora due cose:
- La prima è se la nostra è una p. iva è per una ditta o per un libero professionista. Se faccio il consulente sono considerato un professionista se faccio l’ambulante sono considerato una ditta.
- La seconda cosa è la scelta dei regimi fiscali, questa è una scelta importante perché influenzerà la burocrazia, gli adempimenti, la fiscalità e la tassazione del Contribuente.
Sostanzialmente esistono due regimi:
- Regime Forfettario
- Regime Ordinario
Le differenze tra i due sono sostanziali e vanno valutate attentamente in funzione del tipo di attività e del fatturato annuo.
Per semplificare possiamo dire che se il vostro fatturato è compreso tra i 25mila e i 50mila euro c’è una convenienza nello scegliere il regime forfettario; perché presenta una serie di vantaggi (ma anche una serie di vincoli non indifferenti, primo tra tutti non superare i 50mila euro di fatturato).
Se invece prevedete di superare abbondantemente i 50mila euro di fatturato siete “costretti” a scegliere il regime ordinario, che presenta una tassazione più elevata.
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Tempistiche di apertura e costi
Per aprire una partita iva non occorre molto tempo; è praticamente immediato dato che, una volta consegnata la documentazione viene rilasciato la ricevuta di assegnazione e assegnato il numero di partita Iva.
Di fatto abbiamo tutto quello che ci serve per incominciare la nostra attività.
Una cosa importante da ricordare è che è obbligatorio aprire la partita iva entro e non oltre i primi 30 giorni di attività dell’azienda o del professionista.
Per quanto riguarda i costi, di per sé l’apertura della partita iva non ha costi, se sei un professionista e procedi autonomamente con le aperture presso l’Agenzia delle Entrate e l’INPS, il costo è 0.
Se sei una ditta e procedi con un’apertura indipendente dovrai considerare i diritti camerali (bollo e segreteria) che ad esempio per un’impresa artigiana ammontano a euro 35,50.
I costi per una partita iva vanno considerati più che per l’apertura per la gestione.
Bisogna infatti considerare che la partita iva ha dei costi fissi e dei costi variabili.
- Costi fissi
- Diritto Camerale;
- Contributi Inps;
- Contributi Inail;
- Commercialista;
- Competenze Bolli.
- Costi variabili sono gli oneri che si devono versare all’Erario ogni anno e che dipendono dall’Aliquote fissate per Irpef, Irap, Inps, Inail per l’anno di imposta di riferimento.
NOTA BENE
Per chi desidera aprire una partita iva in modo completamente autonomo a costo 0, suggeriamo di utilizzare la Comunicazione Unica.
Questa semplice procedura telematica abbinata a un software gratuito chiamato ComUnica Impresa, può guidarvi passo dopo passo nella compilazione.
Oltre all’apertura della Partita IVA, si possono realizzare successive variazioni e cancellazioni, con valenza ai fini fiscali, previdenziali ed assicurativi.
Come si chiude la partita Iva?
Come dicevamo all’inizio, questi sono stati anni nei quali le aperture e le chiusure delle partite iva sono all’ordine del giorno; vediamo quindi cosa si deve fare nel caso di chiusura della partita iva.
Incominciamo con una buona notizia, la chiusura della partita IVA è molto semplice e la procedura è la stessa sia per le attività in regime ordinario, che in regime forfettario.
Anche i costi sono gli stessi, abbiamo solo una differenza di procedimento a seconda se l’attività è iscritta o meno, al Registro delle Imprese.
Se la partita IVA è iscritta alla camera di commercio.
Utilizzate ComUnica, il software online del Registro delle Imprese che vi permette di trasmettere, in un’unica comunicazione, tutti gli adempimenti verso la Camera di Commercio, INPS, INAIL e l’Agenzia delle Entrate.
Se la partita IVA NON è iscritta alla camera di commercio
Dovrete utilizzare il modello AA9/11 dell’Agenzia delle Entrate che consegnerete, compilato a mano; presso uno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate della vostra zona di competenza.
Diversamente potete spedirlo tramite raccomandata A/R, oppure inviarlo online tramite il servizio Entratel.
Una volta ottenuta la ricevuta di chiusura, rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, dovrete presentarla all’INPS e all’INAIL per la cessazione delle relative posizioni.
Costi e tempistiche.
Se la partita Iva non è iscritta alla camera di commercio non ci sono costi.
Se la partita Iva è iscritta bisogna pagare la marca da bollo del valore di 17 euro da allegare al modulo che presenterai all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla cessazione dell’attività.
Anche in questo caso è molto importante chiudere la partita IVA rispettando i tempi e cioè entro 30 giorni dalla cessazione dell’attività.
Un ritardo comporterebbe sanzioni da parte dell’Agenzia delle entrate.
Conclusioni sul tema Apertura e chiusura P. iva Milano
Dopo questo fiume di parole vi possiamo dire che abbiamo snocciolato si e no il 10% dell’argomento.
In effetti ci sono una marea di accorgimenti e cose da sapere che da soli non si riesce ad imparare.
Considerate che sono materie che variano con una certa frequenza a seconda del governo del momento ed è per questo che si paga volentieri uno specialista del settore.
Uno staff di commercialisti preparati e aggiornati sulle ultime novità delle partite iva, sono a vostra disposizione per chiarire dubbi e perplessità.
Vi aiuteranno a svolgere con sicurezza tutti i passi per l’apertura e chiusura P. Iva Milano.